martedì 30 aprile 2013

Il management dei servizi documentali: l'Information Brokering (IB)


L'infobrokering nasce negli anni Settanta negli Stati Uniti. Inizialmente veniva interpretato come la possibilità di separare la funzione libraria-archivistica dall'edificio, la biblioteca, in cui tradizionalmente la funzione archivistica si svolgeva. I primi professionisti che esercitarono funzioni di IB furono infatti dei bibliotecari, che decisero di uscire dai confini della loro biblioteca per eseguire ricerche bibliografiche a pagamento come moderni freelance.
Tra i pionieri della professione da citare sono sicuramente Darlene Waterstreet di Milwaukee, Susan Klement e Alice Sizer e Kelly Warnken.
Nel 1976 Susan Klement creò quello che è considerato il primo manuale per specialisti dell'informazione, "Bozza di un corso per mansioni bibliotecarie alternative" (titolo originale “Draft Proposal for a Graduate Course on Alternatives in Librarianship”), che venne pubblicato sul Canadian Library Journal nel fascicolo di aprile del 1977.
Sempre nel 1977 Kelly Warnken pubblicò il primo archivio di informazioni a pagamento, che da allora continua ad essere pubblicato ancora oggi, inerente ai fatti che accadono in tutto il mondo.
Si può però considerare il 1987 (anno di nascita della prima associazione professionale di infobroker, l'Association of Indipendent Information Professionals, AIIP) come anno rappresentativo della fase più significativa della storia di questa professione. Risalgono a questo periodo, infatti, la nascita dei grandi host e la costruzione dei primi database bibliografici remoti, caratterizzati da costi e complessità tali da essere inaccessibili agli utenti finali e a volte perfino alle stesse biblioteche.
Nella seconda metà degli anni '90 l'esplosione del fenomeno Internet ha profondamente modificato la rilevanza e il ruolo di questa figura professionale, determinando un certo ridimensionamento delle prospettive che sembravano aprirsi tra la fine degli anni '80 e gli inizi degli anni '90.

Le funzioni dell'information broker possono essere così riassunte:
  • ·   Comprensione ed accettazione delle richieste del committente
  • ·         Pianificazione della strategia di ricerca
  • ·         Attuazione della ricerca
  • ·         Presentazione dei risultati
  • ·         Costante aggiornamento su metodi, strumenti e risultati.


Le ditte di grandi dimensioni dovrebbero possedere al proprio interno un reparto apposito per la ricerca di documentazione. Invece le aziende di medie dimensioni, come le case editrici, le agenzie pubblicitarie, ecc. usufruiscono in genere dei servizi di infobroker indipendenti in outsourcing. Nel mercato anglosassone molti infobroker si sono organizzati in veri e propri studi professionali.
D'altra parte l'informazione che si può trovare liberamente in rete è ormai disponibile a tutti, grazie ai motori di ricerca che utilizzano algoritmi sempre più potenti. In questo contesto, gli information broker possono conservare un vantaggio concorrenziale se uniscono alle informazioni recuperate altri servizi, di elevato valore aggiunto (es. consulenza di mercato, corsi di formazione, controllo dei contenuti, ecc.).

Le banche dati utilizzate dagli information brokers possono essere distinte, in base al contenuto, in quattro tipologie:
·         Banche dati di informazione primaria. Contengono il testo integrale o le parti fondamentali di documenti originali come ad es. articoli di riviste, di quotidiani, testi di leggi, copie di brevetti, ecc.
·         Banche dati di informazione secondaria. Contengono indicazioni bibliografiche, generalmente corredate di sommari, relative a vari tipi di pubblicazioni originali.
·         Directory online. Contengono elenchi di imprese o altri operatori economici.
·    Banche dati numeriche. Contengono dati numerici e tabelle corredati di indicazioni volte a facilitarne l'accesso e la manipolazione.

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